Calder. Sculpting Time. Al MASI di Lugano la più completa mostra monografica dedicata ad Alexander Calder da un’istituzione pubblica svizzera
Calder. Sculpting Time dimostra come Calder, introducendo il movimento in una forma d’arte statica come la scultura, ha esteso questo medium oltre il visivo, nella dimensione temporale.
Attingendo da importanti collezioni pubbliche e private internazionali, tra cui la Calder Foundation di New York dalla quale proviene un ampio corpus di opere, Calder. Sculpting Time presenta oltre 30 capolavori dell’artista creati tra il 1931 e il 1960.
La mostra esplora l’impatto profondo e trasformativo di questo artista rivoluzionario, delineando il suo sviluppo di un linguaggio formale e scultoreo caratterizzato da un’innovazione senza precedenti durante gli anni trenta e quaranta del Novecento.
Calder. Sculpting Time
La mostra, concepita come spazio aperto, libero da pareti, offre al pubblico l’opportunità di ammirare opere che vanno dalle prime astrazioni o sphériques di Calder fino ad una magnifica selezione di mobiles più recenti, stabiles e standing mobiles di varie dimensioni.
In mostra è inoltre presentata una selezione di constellations, un termine proposto da Marcel Duchamp e James Johnson Sweeney per le sculture dell’artista realizzate in legno e filo metallico nel 1943.
Calder. Sculpting Time
Calder si inserisce nell’avanguardia parigina poco dopo essersi trasferito nella capitale francese nel 1926.
In questo periodo inizia a creare il suo rivoluzionario Cirque Calder e amplia la sua invenzione di ritratti in filo metallico, totalmente privi di massa. Poi il lavoro dell’artista si spostò in maniera netta verso l’astratto.
La mostra segna questo importante snodo nella produzione dell’artista con le prime sculture non oggettive di Calder, che egli descrisse come densités, sphériques, arcs e mouvements arrêtés.
Una delle innovazioni più importanti di Calder è stata quella di aver incorporato il movimento nelle sue composizioni, introducendo così la dimensione temporale. I suoi mobiles – termine coniato da Duchamp per descrivere queste opere – sono sculture cinetiche le cui composizioni in continua mutazione sono attivate dalle condizioni dell’ambiente in cui si trovano.
La mostra a Lugano presenta uno dei più importanti mobiles, Eucalyptus (1940). La scultura fece il suo debutto nella mostra di Calder del 1940 alla Pierre Matisse Gallery di New York e in seguito fu inclusa in quasi tutte le mostre più importanti allestite durante la vita dell’artista. “Muovendosi liberamente e interagendo con l’ambiente circostante, sembra dare forma all’aria; cambia continuamente, giocando con il tempo”, così le curatrici.
Calder. Sculpting Time
La mostra include anche altri mobiles come Arc of Petals (1941) e l’imponente Red Lily Pads (1956), esposta nell’ultima sala, di fronte a una grande vetrata che offre una suggestiva vista sul lago e sul panorama circostante. Queste opere rispondono ad ogni minimo cambiamento dell’aria e della luce, vibrando nell’imprevedibilità del tempo e dei suoi diversi momenti.
Franca D.Scotti
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