Dietro l’apparente uniformità, la Namibia cela un inatteso sfoggio di natura e cultura: in Namibia infatti convivono ben 13 diverse etnie, ciascuna con il proprio bagaglio di tradizioni, costumi ed usanze.
È diventato uno Stato indipendente solo nel 1990 ed è subito entrato nella lista dei “posti da vedere almeno una volta nella vita” per tutti i viaggiatori, anche quelli che viaggiano con prole al seguito.
La Namibia è uno dei paesi con la minore densità di popolazione al mondo e, vista dall’alto, assomiglia ad una brulla porzione di luna dalla curiosa forma a triangolo.
Ma dietro l’apparente uniformità si cela invece un inatteso sfoggio di natura e cultura: in Namibia infatti convivono ben 13 diverse etnie, ciascuna con il proprio bagaglio di tradizioni, costumi ed usanze: Himba, Herero, Boscimani e Damara vivono in villaggi lontani da tutto e cercano, talvolta con fatica, di preservare un patrimonio prezioso e fragile, che si tramanda di padre in figlio dalle origini dell’umanità.
I diversi ecosistemi del Paese ospitano invece una fauna variegata e numerosa. Nei grandi parchi namibiani (il più celebre è certamente l’Etosha) vivono elefanti, rinoceronti, leoni, leopardi, giraffe, gazzelle, gnu e altre centinaia di mammiferi: qui la savana è punteggiata da cespugli e arbusti tenaci e rare zone boschive che offrono riparo durante le ore più calde della giornata e spezzano la linea dell’orizzonte.
Gran parte del territorio della Namibia è però occupato dai deserti: il Namib, uno dei più antichi del pianeta, e il Kalahari sconfinano uno nell’altro, in una infinita teoria di grandi dune di sabbia arancione, canyon, rocce tondeggianti levigate dal vento. Solo nel deserto namibiano, in particolare nell’area di Dead Vlei, si osserva un fenomeno unico al mondo: decine di acacie ridotte a neri scheletri contorti. Pare che questi alberi abbiano circa 5000 anni e siano spuntate proprio qui grazie ad un periodo di piogge eccezionali; poi il secco e il calore del sole li hanno seccati e la mancanza di umidità li ha conservati come strane mummie di legno. Lugubri e allo stesso tempo scenografici, sono imperdibili per chi è alla ricerca della foto da cartolina.
Anche la costa oceanica è fonte di continue meraviglie.
A Cape Cross si trova la colonia di otarie più grande del paese, con milioni di esemplari riuniti in branchi rumorosi, mentre a Walvis Bay gli appassionati di ornitologia potranno osservare pellicani, cormorani, garzette e giganteschi stormi di fenicotteri rosa impegnati in brevi voli o danze di corteggiamento a pochi metri dalla spiaggia.
Celebre, per tutt’altra ragione, anche la famigerata Skeleton Coast: negli anni, la furia implacabile delle onde oceaniche e la forza delle correnti hanno portato a riva decine di relitti di imbarcazioni, che sono rimasti fino a qualche anno fa, come poveri fantasmi di un’epoca dimenticata.
Ma è dove il deserto e l’Oceano Atlantico si incontrano che nasce un luogo unico al mondo: non lontano da Walvis Bay e Sandwich Harbour infatti, le dune di sabbia si tuffano letteralmente fra le onde dell’oceano. Si può percorrere la costa a bordo di fuoristrada, fare attività spericolate come le dune buggy e il sandboard, ma vi consigliamo invece di prendervi il vostro tempo per scalare le ripide dune e godere infine di un panorama a 360° sul mare e sul deserto retrostante.
Spesso dal mare si alza una nebbiolina umida, che crea un’atmosfera irreale e magica: ideale per assaporare un attimo che sembra sospeso nel tempo, in un luogo straordinario “alla fine del mondo”.
Earth Viaggi propone la Namibia con partenza il 3 Agosto
www.earthviaggi.it/tour/speciale-agosto-tour-della-namibia-partenza-3-agosto
www.earthviaggi.it
Franca D.Scotti
Maggio 2019