Fidenza tra storia e creatività. A Fidenza la grande mostra “ART ICONS” offre un esempio di contaminazione totale con un contesto di arte medievale
Antichi pellegrini e moderni curiosi. Antichi cammini e moderna creatività.
Colori, figure e oggetti d’arte.
Questo concentrato davvero attraente si trova in una piccola deliziosa città della pianura padana. E’ Fidenza in provincia di Parma, importante nodo viario e commerciale da 2000 anni.
Il decumano dell’impianto romano è diventato una parte della via Emilia e poi un tratto della via Francigena che si dirigeva verso l’Appennino e, al di là dell’Appennino, verso il mare della Toscana.
Passaggi secolari, dunque, di mercanti, soldati, pellegrini.
Se questo è stato il suo ruolo nei secoli, si comprende perché Fidenza sia ancora oggi una meta da non perdere.
Tutta compatta intorno al suo centro storico, come tante cittadine italiane, offre un monumento che da solo vale il viaggio.
E’ il Duomo, dedicato a San Donnino, splendido esempio di arte romanica, citato con ammirazione anche da Le Goff.
Basti pensare che la facciata è attribuita a Benedetto Antelami, che fu richiamato a Parma e lasciò l’opera incompiuta.
E’ proprio la facciata l’elemento più sorprendente nella sua complessità e nel suo ricco simbolismo non del tutto decifrabile.
Arieti, telamoni, leoni stilofori, un prezioso bassorilievo raffigurante la vita di san Donnino, figure bibliche nelle nicchie, e una figura interessantissima, l’apostolo Simone, che tiene tra le mani una pergamena.
E’ un’indicazione stradale, la via per andare a Roma: prezioso segnale per i pellegrini di passaggio.
E poi passi della Bibbia, storie di santi, episodi della classicità e della cristianità, che agli occhi dei passanti erano una vera enciclopedia, un libro d’insegnamenti religiosi fatto di immagini.
Altro stile e altra epoca per il Teatro Magnani; uno dei 77 teatri storici della Regione Emilia Romagna ancora attivi.
Cosa che non stupisce in una terra di musica. Proprio nel 1813, anno di nascita di Giuseppe Verdi, si cominciò a costruire il Teatro, che fu concluso nel 1861.
La facciata é neoclassica, con busti di musicisti e compositori, ma quello che sorprende è la elegantissima sala degli spettacoli, a tre ordini di palchi, con uno sfarzoso boccascena arricchito da oro e stucchi bianchi. Dalla volta affrescata su fondo azzurro si sporgono verso gli spettatori giocosi amorini e putti. Tutta la decorazione è stata realizzata da Girolamo Magnani, lo scenografo e decoratore fidentino autore di decine di scenografie verdiane, fra cui quella del “Simon Boccanegra” del 1881 alla Scala.
Poi, nel centro di Fidenza, palazzi nobili, grandissimi conventi, chiese, anche sconsacrate.
Fidenza tra storia e creatività
Proprio due di questi luoghi, Palazzo OF / Chiesa di San Michele, ospitano fino a gennaio una originalissima mostra “ART ICONS“
Curata da Luca Bravo, propone quelle che sono considerate oggi le “leggende dell’Arte Contemporanea” e sono un bell’approccio, anche per i non intenditori, alle tendenze più recenti nella creatività mondiale, invitandoci ancora alla meraviglia e allo stupore.
Perché la foto di Leonardo Di Caprio che mangia una banana è un’opera d’arte? Perché un palloncino da clown può valere anche 50.000.000 di dollari? Perché una zucca a pois è diventata l’ossessione di Louis Vuitton? Cosa ci fanno dei fiori in stile manga in una chiesa del Cinquecento?
Più di 50 opere dei più grandi nomi dell’Arte Contemporanea sono qui presenti, spiegati nella loro genesi e impostazione e sorprendenti nella loro provocatorietà: Jeff Koons e David LaChapelle, Yayoi Kusama e Takashi Murakami, Damien Hirst e Blek le Rat, fino a Banksy e TvBoy. Un viaggio dalla Pop Art al Nuovo Futurismo, dalla Street Art alla Flat Art, toccando scultura, fotografia, illustrazione e le nuove frontiere dell’arte digitale come gli NFT.
In mostra anche una rarissima opera di Banksy realizzata in sostegno dell’Ucraina, mai esposta prima d’ora.
E poi, accanto alle grandi superstar dell’arte, anche artisti ispirati dalla loro eredità, fino ai coloratissimi cavalli pop di Marco Lodola che, dopo una galoppata lungo la città, ora illuminano proprio l’ingresso alle mostre.
Dunque una sfida espositiva unica nel suo genere che mette in dialogo architetture storiche e pezzi inconfondibili dell’Arte Contemporanea internazionale, e racconta così le due anime creative della città: una più antica legata alle radici medievali, e una più contemporanea, che si esprime nella sperimentazione continua di linguaggi.
Contaminazioni totali, dunque, in questa cittadina tranquilla e attrattiva, che offre insieme grande storia e grande modernità.
Per concludere un’altra attrazione da non perdere, è il Fidenza Village, villaggio dello shopping, con decine di boutique outlet dei principali marchi internazionali di moda, uno degli 11 Villaggi di ‘The Bicester Collection’ nel mondo, anche questo attento all’arte contemporanea.
Come un museo a cielo aperto, ospita innumerevoli installazioni artistiche ed i murales realizzati dai più noti esponenti della street art internazionale.
Mostra “ART ICONS Le leggende dell’Arte Contemporanea”
Palazzo OF / Chiesa di San Michele
Dove alloggiare
In questo breve succoso itinerario, sarà decisamente consigliabile una sosta presso l’Agriturismo Alba del Borgo, oasi di pace, immersa nella natura, con area SPA, piscina coperta riscaldata e palestra attrezzata.
Uno dei must è la ristorazione, o nelle sale sapientemente ristrutturate oppure all’esterno con vista sulle colline, con piatti della tradizione, prodotti biologici della tenuta, seguendo le antiche ricette di famiglia.
Franca D.Scotti
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