Ghitta Carell Ritratti del Novecento

Ghitta Carell Ritratti del Novecento. Il FAI  presenta a Villa Necchi Campiglio  una mostra dedicata alla  famosa fotografa

Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS presenta a Villa Necchi Campiglio, fino al 12 ottobre 2025, una mostra dedicata a Ghitta Carell (1899-1972), fotografa ritrattista che nell’Italia tra le due guerre fu la più celebre e richiesta.

Davanti al suo obiettivo posarono i massimi protagonisti dell’epoca: dall’aristocrazia all’alta società, dal mondo della politica a quello della cultura, e perfino della Chiesa, in Italia e oltre i confini.

I suoi scatti nitidi, intensi ed eleganti, dallo stile inconfondibile, capace di fondere classicismo e modernità in un’estetica nuova e seducente, e di infondere bellezza, carattere, prestigio, e un sofisticato glamour, in ogni ritratto, costituiscono una galleria affascinante che attraverso volti, sguardi, pose, abiti e accessori, firme e dediche, ripercorre la storia e la cultura del Novecento.

Ghitta Carell Ritratti del Novecento .Maria Josè del Belgio_1935

Curata da Roberto Dulio, l’esposizione raccoglie più di cento opere, tra fotografie vintage – recuperate da decine di collezionisti privati – lettere, cartoline, libri, documenti d’archivio e l’attrezzatura fotografica, esposta per la prima volta in una mostra.

” Nella caleidoscopica miscela figurativa della fotografa lievitano suggestioni desunte da contesti remoti, a volte antitetici, come la ritrattistica rinascimentale e barocca e il gusto glamour delle fotografie che consacrano il divismo degli attori d’oltreoceano. I suoi soggetti, di cui studia con minuzia abbigliamento e posizione appaiono in bilico tra un formalismo solenne e un immaginario hollywoodiano: memoria del passato ed eloquenza espressiva del presente”, afferma il curatore.

Tra le fotografie, alcuni ritratti sono legati al luogo, Villa Necchi, come quello dell’architetto Piero Portaluppi, autore del progetto della villa, e delle due sorelle Necchi, Nedda e Gigina, che ne furono proprietarie, e la donarono al FAI; anche Giulia Maria Crespi, fondatrice del FAI, compare giovane a fianco della madre in un ritratto.

Ed è proprio dalla presenza di questi ritratti familiari che nasce l’idea della mostra a Villa Necchi, con un progetto di allestimento che presenta un display museale nello spazio dedicato alle mostre e dispone poi altre fotografie negli ambienti della casa, sugli arredi, con le loro cornici originali, come fossero state collocate lì dagli stessi proprietari.

Villa Necchi, del resto, non è un museo, ma una casa, e mostre come questa sono pensate dal FAI proprio per valorizzarne l’identità e l’atmosfera speciali, e per raccontare da un altro punto di vista lo spaccato di vita, di società e di cultura del Novecento che questo luogo di per sé testimonia ed esprime.

“Questa mostra è perfetta per Villa Necchi, perché l’alta società fotografata dagli anni Trenta da Ghitta Carell è la stessa rievocata da Villa Necchi. Quel mondo si ritrova qui: nell’architettura all’avanguardia di Portaluppi, temperata dallo stile di Tomaso Buzzi; nella collezione d’arte che annovera i più grandi nomi del Novecento (donata da Claudia Gian Ferrari), come negli armadi che conservano intatti vestiti e accessori alla moda in quegli anni; e nella storia degli stessi proprietari, le sorelle Necchi, che si erano fatte ritrarre due volte ciascuna da Ghitta Carell.

Sapevamo di avere queste fotografie, ma non sapevamo quante storie potessero raccontare, se studiate e abilmente ricucite al loro contesto storico e culturale come in questa mostra.

 Ghitta Carell Ritratti del Novecento

E non si tratta solo di storie del passato. Questa mostra fa riflettere su temi generali e attualissimi: dalle forme della rappresentazione del potere, alla definizione dei canoni di bellezza; dalla seduzione delle mode alla manipolazione delle immagini, capaci di costruire personaggi e modificare caratteri, a partire dal ritoccarne l’aspetto, come la fotografia sempre più fa oggi, con filtri e programmi digitali, e come un tempo faceva l’arte” Daniela Bruno, Direttrice Culturale FAI

Davanti all’obiettivo di Ghitta Carell, nata nel 1899 nella contea ungherese di Szatmár da una famiglia ebrea, e poi rimasta in Italia, hanno posato, nell’arco di quarant’anni, personalità di spicco, come Vittorio Emanuele III e la regina Elena, Umberto e Maria José di Savoia, Margherita Sarfatti, Benito Mussolini, Cesare Pavese, Neville Chamberlain, la regina madre d’Inghilterra Elizabeth con la figlia Margaret, le famiglie Mondadori e Pirelli, Walt Disney, Pio XII e Giovanni XXIII.

Le personalità italiane più note – o aspiranti alla notorietà – degli anni Trenta si susseguono nello studio di Piazza del Popolo 3 a Roma, dove Ghitta Carell si è ormai trasferita dopo l’esordio fiorentino. Negli anni di più intensa attività apre uno studio anche a Milano, in via Conservatorio 20, dove fotografa la famiglia Necchi Campiglio e lo stesso Piero Portaluppi, progettista della loro casa milanese.

Ghitta Carell Ritratti del Novecento .Gio Ponti_1933

La fotografa dimostra subito un indubbio talento nel mondo della fotografia, o meglio del ritratto fotografico, con il quale sintetizza le esperienze che più l’hanno interessata, sia della fotografia che della pittura rinascimentale.

Si sofferma sui tagli, le inquadrature, i particolari, l’uso delle luci, arrivando alla definizione di uno stile inconfondibile

Sulla lastra sono fissate le immagini che poi la fotografa ritocca a tavolino come oggi si farebbe con filtri e programmi digitali, con un apposito leggio e una serie di strumenti – matite, colori, pennelli, raschietti – che faranno sembrare il suo atelier più simile a quello di un pittore che di un fotografo

Ghitta Carell Ritratti del Novecento Nedda

Nella mostra, alle foto delle sorelle Necchi, nella loro collocazione originale, saranno affiancate nella hall del primo piano una parte dei ritratti raccolti per questa mostra, lasciati all’interno delle loro cornici originali. Le fotografie saranno posizionate su un grande tavolo da centro, come se fossero state collocate lì dai proprietari di casa, integrandosi con l’arredo e confondendosi con le fotografie della famiglia, senza turbare l’ambiente domestico allestito e abitato dai Necchi Campiglio.

La mostra proseguirà nel guardaroba, che sarà dedicato ad approfondire la tecnica fotografica della Carell, e si espanderà nel sottotetto della villa: uno spazio propriamente museale dove saranno esposti ulteriori ritratti, in gran numero, oltre a lettere, cartoline, libri e documenti d’archivio, per raccontare, anche attraverso video e filmati storici, non solo il lavoro della fotografa, ma anche i rapporti e le relazioni che la hanno legata a esponenti della classe aristocratica e intellettuale del tempo.

Il FAI intende lanciare una Call for portraits, ovvero una ricerca diffusa tramite social e canali digitali, per ritrovare fotografie di Ghitta Carell conservate nelle case delle famiglie milanesi.

Per segnalare un’opera è necessario scrivere all’indirizzo mostraghittacarell@fondoambiente.it al fine di sottoporre le immagini all’attenzione dei curatori, fino al 3 ottobre 2025. Le fotografie selezionate saranno richieste in prestito per la mostra.

La mostra si svolge con il patrocinio di Regione Lombardia, del Comune di Milano e dell’Istituto Italiano di Cultura di Haifa.

GHITTA CARELL RITRATTI DEL NOVECENTO.

a cura di Roberto Dulio

fino  al 12 ottobre 2025

Villa Necchi Campiglio – Via Mozart 14, Milano

Tel. 02 76340121 – fainecchi@fondoambiente.it

Franca Dell’Arciprete Scotti

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