LA PRIMAVERA/ESTATE 2020 DI SALVATORE FERRAGAMO

Per la primavera estate 2020 di Salvatore Ferragamo, il direttore creativo Paul Andrew trasmette quel senso di allegria, solarità e innocenza borghese. In una collezione dallo spirito molto estivo.

Nasce da un ricordo di famiglia, da uno di quei momenti felici che rimangono scolpiti nella memoria, la collezione Ferragamo per la prossima estate, che ha sfilato alla rotonda della Besana. Leggera e luminosa come un pomeriggio estivo, la proposta disegnata da Paul Andrew è la trasposizione in moda di quella solarità borghese.

 

Infatti

“Tutto è iniziato da una foto sul caminetto di casa di mia madre”, racconta il direttore creativo, “che ritrae mio fratello e me da piccoli durante una vacanza in Italia, negli anni Ottanta. Indossavamo un paio di bermuda con stampe improbabili”

E, parlando proprio della nuova collezione’ aggiunge: “Vorrei trasmettere quello stesso senso di allegria, solarità e innocenza, in un contesto moderno, con una collezione leggera e borghese, che però abbia anche sostanza, profondità tangibile e sia curata nelle costruzioni”.

 

La collezione

Ed ecco in passerella, in un nostalgico revival degli anni Ottanta italiani, le gonne a palloncino schiacciato, i pantaloni con le pinces chiusi da lacci di pelle alla caviglia, i gilet sartoriali incrociati sulla schiena e le salopette a zampa in pelle che sembra tessuto, nei colori dei vetri di Murano.

Si parte da una palette neutra per poi incontrare il colore puro, come il blu cobalto. I materiali sono rafia, popeline, velluto leggero, pelle sottile che ricorda Firenze e l’artigianalità.

Il classico e il contemporaneo tornano anche nelle calzature, come The Viva Show, che è una rilettura del modello Vara del 1979; o nei gioielli come i collari e i bracciali in resina con stampa 3D. Immancabile la jumpsuit alla quale si uniscono i gilet dal taglio sartoriale, la bubble skirt, l’abito in maglia o a crochet, i pantaloni con coulisse.

Preziose le borse, maxi in pelle o minute in vimini  E poi le salopette corte scollate sulla schiena, i cappellini visiera con il foulard annodato, i lunghi abiti devorè in seta con le fantasie rubate alla cinquecentesca Fontana del Nettuno di Firenze, recentemente restaurata proprio grazie all’intervento della Famiglia Ferragamo, o con un florilegio di tulipani oversize.

 

 

 

 

 

Bruna Meloni – Settembre 2019

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