Edward Spitz, i personaggi icone dei fumetti diventano lo sfondo di un grido di denuncia della società e dei suoi paradossi
L’identità celata dell’artista è un modo per far riflettere più sul senso artistico e sul suo messaggio
L’arte contemporanea conta parecchi artisti senza volto e in realtà questa è una tecnica molto battuta fin dai tempi antichi dove il celare la propria identità era un motivo per accrescere la curiosità e quell’alone di mistero che si crea attorno all’arte. Ci si allontana in questo modo dall’idea che l’artista sia un marchio da esibire. Ecco che in questo ventaglio di personalità troviamo anche Edward Spitz.
In questo caso l’affronto di temi sociali arriva sottoforma di espressioni artistiche dal forte impatto decorativo. Le pagine originali dei fumetti d’epoca vengono rivisitate diventano il background di un grido di denuncia sottoforma di “icone” dipinte a mano e poi sigillate da uno strato di resina spesso. Attraverso queste si vuole esprimere il paradosso della società attuale, rimanendo coerente con il personaggio rappresentato, ma rompendo lo schema narrativo.
La prima personale di Edward Spitz ha avuto luogo in uno spazio espositivo definibile underground, il 12 e 13 Ottobre, in un giardino segreto del capoluogo lombardo, dietro i chiostri di San Marco. Una mostra curata da Ermanno Tedeschi.
Riprendiamo il concetto dell’identità celata. Edward non ama parlare di sé, se non attraverso la sua stessa arte. Collezionista di fumetti, ma anche e soprattutto revisionista di questi. Irriverente la sua passione per Topolino, Braccio di Ferro, Linus, Superman. I classici insomma, di cui assorbe la cultura e la semplicità che poi ripropone, in maniera differente.
Il colpo di scena è comunque l’arte immediata, semplice, ma di notevole impatto proprio per questa facilità comunicativa, che non è sintomo di negligenza, ma al contrario di un’attenta analisi come ogni fumetto che si rispetti.
Contrariamente a quello che si può pensare, fumetto non è semplicità così come allegria non è semplicità.
Anzi, da sottolineare la complessità di interazione e comunicazione di concetti complicati e sfaccettati in un modo che sia il più elementare possibile, per tutti.
Per maggiori informazioni: EDWARD SPITZ | Art
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Sara Caponetto, Ottobre 2021