USA: la Corte Suprema ha cancellato il diritto di aborto. Quali saranno le conseguenze?
Missouri, Arkansas, South Dakota, Oklahoma, Louisiana, Kentucky, Texas, Idaho, Utah: sono già 9 gli Stati in USA che hanno vietato l’interruzione di gravidanza. Tra proteste e manifestazioni scoppia la lotta pro-life vs pro-choice
Facciamo un salto nel passato, era il 1973 e la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America emetteva una sentenza divenuta pietra miliare nella storia della giurisprudenza: con il caso “Roe vs Wade” legalizzava l’aborto in 46 Stati USA sancendo il diritto di ogni donna di interrompere la gravidanza per motivi non solamente legati a condizioni di pericolo o salute per il feto o per chi lo portava in grembo.
Un cambiamento radicale e un inno alla libertà femminile che partiva da una storia, quella di Jane Roe, donna sposata con un uomo violento con cui aveva 2 figlie. Prima della nascita del terzo, alcune avvocatesse la contattarono per portare in tribunale il suo caso e chiedere di rendere legittimo il suo diritto di abortire. Il resto è storia.
Dal 1973 ad oggi: cosa è cambiato?
Il 24 Giugno 2022 la Corte Suprema, con 5 voti favorevoli contro 4, ha dichiarato il diritto all’aborto non più protetto dalla Costituzione degli Stati Uniti d’America annullando la sentenza di 50 anni fa. La competenza quindi di decidere in materia di aborto è tornata ai singoli Stati federati e, immediatamente, il Missouri ha vietato l’interruzione di gravidanza rendendola di fatto illegale, seguito poi a ruota da altri 8 Stati.
Da Los Angeles a New York, proteste e manifestazioni che sono sfociate anche in atti di violenza sono scoppiate in tutta l’America. Da una parte ci sono i pro-life, chi si oppone all’aborto e si schiera a favore del diritto di vita del nascituro, dall’altra i pro-choice, a favore della libertà di scelta delle donne. Il messaggio che viene urlato a gran voce è sempre lo stesso: nessuno può decidere cosa fare del corpo di un’altra persona.
La paura è che questa sentenza costringa le donne ad agire in segreto incentivando così l’aborto clandestino, praticato in strutture non ospedaliere e in condizioni pericolose per la salute
Per chi pensa che il divieto all’aborto sia una decisione positiva che coincide con l’idea di “salvare” una vita, invitiamo a leggere la seguente lettera di un ecografista pubblicata in questi giorni sui social:
“Sono un tecnico ecografista. Io e i miei colleghi osserviamo bambini ogni giorno e in ogni fase della gravidanza. Lavoro anche nell’unità di alto rischio, assistendo madri e feti in vari stati di salute, sia fisici che mentali. Se pensi che un divieto all’aborto sia una cosa positiva, io probabilmente sono la persona migliore per spiegarti perché ti sbagli…quelle donne che portano in grembo un feto senza cranio, il cui cervello fluttua semplicemente in giro, ma il battito cardiaco c’è ancora… ebbene, loro non possono abortire. Quelle donne il cui feto ha una rara mutazione cromosomica chiamata T13: gli organi si sviluppano fuori dal corpo e c’è una palatoschisi così grave che il naso è praticamente assente…neanche loro possono abortire. Quelle donne la cui pressione sanguigna schizza a valori così alti che svengono e rischiano la morte prima del parto…non possono abortire…”
“La ragazzina di 13 anni la cui scuola non è autorizzata ad insegnare educazione sessuale e che quindi non sa come evitare una gravidanza o le malattie sessualmente trasmissibili. Una ragazzina, il cui corpo non è ancora sviluppato abbastanza da portare a termine la gravidanza senza venirne danneggiato irreparabilmente…quella ragazzina non potrà accedere all’aborto. Quella donna che è stata stuprata dall’amico che voleva solo “assicurarsi che arrivasse sana e salva a casa”…non può abortire. Quella donna che ha già due bambini che a stento può nutrire, e il cui anticoncezionale ha raggiunto un prezzo troppo alto…non può abortire…tutte le tante, tantissime donne che semplicemente non vogliono sostenere una gravidanza per ragioni che appartengono loro, e a loro soltanto. Problemi di salute, relazioni tossiche, problemi finanziari, problemi sociali…non potranno abortire.”
“Se si inizia a incarcerare donne e medici per aver preso decisioni riguardanti la salute, che non interessano nessuno se non loro stessi, allora bisogna aspettarsi che le donne smettano di rivolgersi ai medici per sottoporsi a procedure sicure e inizieranno invece a ordinare pillole online o ad usare qualsiasi strumento metallico esse riescano a trovare per porre fine autonomamente alla propria gravidanza. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la “sacralità della vita”. Non più. Si tratta solamente di controllare le donne. Null’altro.” Sena Garven
Per saperne di più: www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?id=4476&area=Salute+donna&menu=societa
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Alessandra Borgonovo, Giugno 2022