BODY POSITIVITY: IL MOVIMENTO CHE RIVOLUZIONA IL CONCETTO DI BELLEZZA

La bellezza non ha imperfezioni: il messaggio “controcorrente” del movimento Body Positivity

Ogni corpo è bello, ogni corpo è perfetto, questo il messaggio del movimento Body Positivity che mira a rendere le donne più sicure e coraggiose difronte a insulti e pregiudizi  

Oggi parliamo di Body Positivity.
Basse, eccessivamente magre, sciupate o con la bilancia che segna qualche chilo in più. Ogni persona, di fronte allo specchio, ha le sue insicurezze. Ma quando queste vengono accentuate da commenti denigratori o considerate “sbagliate” secondo i canoni estetici della società, i disagi peggiorano, arrivando in alcuni casi a sfociare in veri e propri disturbi psicologici e alimentari.

La Body Positivity è un movimento che combatte tutto questo, il cosiddetto Body Shaming (discriminazione di una persona a causa del suo aspetto fisico)

E promuove un messaggio rivoluzionario: “ama il tuo corpo con i suoi difetti, anche se non rispetta gli standard di bellezza che la società ci impone”.

Il vero problema, infatti, è che social, tv e mondo della moda esaltano donne e uomini che hanno corpi praticamente perfetti. Le donne sono altissime, magre e senza un filo di cellulite. Gli uomini hanno un corpo tonico e scolpito.
Influencer e artisti pubblicano foto in cui l’aspetto fisico è sempre in primo piano, e cammina di pari passo con la perfezione irrealistica, visto che è possibile solo grazie a Photoshop e un velo di trucco in più.

La vera bellezza non ha filtri

Dall’Italia fino ad oltreoceano, sempre più star stanno cercando di abbattere la patina di perfezione che erroneamente le circonda. Lo fanno mostrandosi per ciò che sono realmente, scattandosi un selfie e pubblicandolo senza filtri sui social.
Come Matilda De Angelis, giovanissima attrice italiana amata in tutto il mondo che, proprio durante una pausa dalle riprese di un film ha dichiarato:

“La mia pelle in questo film vi sembrerà pazzesca quando lo vedrete (se lo vedrete) al cinema. La verità è che non è così. Ricordatevi di non credere a tutto quello che vedete. Non ammazzatevi per raggiungere canoni estetici che non esistono. Valete molto più di tutto quello e ricordate: siate gentili e pazienti con voi stessi.”

Altra donna simbolo della Body Positivity è Vanessa Incontrada

Attrice e presentatrice di successo che negli ultimi anni ha subìto numerose offese per via del suo corpo considerato eccessivamente “rotondo”. Alle critiche dei leoni da tastiera risponde:

“A volte feriscono, partono da un cellulare e arrivano dritte allo stomaco…ogni volta mi ricordo di quante volte io ho abbassato lo sguardo per quello che mi son sentita dire, finché ho capito che nessuno mi può giudicare…ho perso tempo a cercare di essere giusta dimenticando di essere felice.”

Le donne vere hanno curve e smagliature

Queste le parole di Camila Cabello, anche lei vittima di body shaming dopo la circolazione sul web di alcune sue foto in bikini, diventate subito virali.

Il movimento Body Positivity nasce circa 10 anni fa su Instagram

Quando alcune attiviste hanno cominciato ad utilizzare l’hashtag #bodypositivity per rispondere a insulti e commenti denigratori nei confronti dei loro corpi oversize. Commenti che nascono da una cultura e una società focalizzate sull’immagine corporea come primo oggetto di “giudizio” e convinte che si possa essere rispettati dagli altri solo rispondendo a precisi canoni estetici.
La Body Positivity promuove l’inclusività: tutti i corpi sono belli e meritano rispetto, anche quelli sottorappresentati nello spettacolo o sui social.
Certo, ancora molta strada ci sarà da fare prima di riuscire a sensibilizzare e cambiare drasticamente la mentalità comune. Lo si può fare, per esempio, attraverso programmi educativi che partono dalle scuole.
Si stima, infatti, che l’età in cui un individuo comincia la sua prima dieta si è nettamente abbassata (8/9 anni). L’utilizzo quotidiano dei social, che trasmettono messaggi fuorvianti in fatto di immagine, spesso irrealistici, quindi irraggiungibili, spinge anche i più piccoli a volere emulare i propri idoli digiunando o seguendo regimi alimentari drastici. Il pericolo è poi quello di cadere nei molto più gravi disturbi alimentari.
Il primo passo verso il cambiamento è imparare ad accettarsi e promuovere la cultura dell’empatia e della gentilezza (Body Compassion).

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