MAKE-UP INCLUSIVO PER UNA BELLEZZA SENZA LIMITI

mAKE-UP PER OGNI SKINTONE

Il make-up inclusivo è portavoce della rivoluzione beauty

I giorni no, quelli in cui guardandoci allo specchio non ci piacciamo per niente, capitano a tutti. Spesso una soluzione semplice e veloce ce la dà il make-up. Un po’ di correttore per le occhiaie e un rossetto intenso sulle labbra. Problema risolto? Non per tutte. Per questo è importante conoscere il make-up inclusivo

“Nel linguaggio della moda, bellezza che allarga i canoni estetici tradizionali, includendo quanto è tipico, personale, caratteristico del singolo e perciò stesso autentico e apprezzabile.”

Questa la definizione di bellezza inclusiva sul dizionario della lingua italiana.
Dopo il mondo della moda, anche il settore beauty si apre al cambiamento. Abbattendo pregiudizi e valorizzando la beauty diversity.
Avete mai pensato alla difficoltà di trovare il fondotinta perfetto per il proprio incarnato? Per esempio per chi non ha uno skintone “comune”.

Skintone corretto per ragazza albine

O un prodotto che sia adatto anche alla pelle maschile? Chi l’ha detto, infatti, che solo noi desideriamo “darci un tono”.

Make-up genderless

Ma il make-up inclusivo fa molto di più…

E abbatte anche le barriere legate alla disabilità. Per un beauty a misura di tutti.

“Perché io, se ho l’acne, posso curarmi con mille creme e cremine mentre se una persona con disabilità ha l’acne se la deve tenere? Perché io ho diritto al relax, a farmi bella, ad andare alla spa o dall’estetista e una persona con disabilità no?”

Queste le parole di Martina Tarlazzi, pedagogista, truccatrice. E creatrice del progetto “Make your smile Up”. Che organizza laboratori in cui il make-up si avvicina alle persone che non hanno mai pensato di possedere una beauty bag.
Gli incontri “Ma tu come ti trucchi?” mettono in primo piano l’attenzione e la cura verso se stessi. Superando qualsiasi limite e pregiudizio.

Progetto Ma tu come ti trucchi di Martina Tarlazzi

…e scavalca ogni barriera

Un esempio è la linea The Vamp Stamp. I trucchi a timbro di Veronica Lorenz. Che, a causa di un tumore, è soggetta a difficoltà motorie che non le permettono di farsi bella come vorrebbe.
Anzi, per fortuna possiamo coniugare il verbo “permettono” al passato. Perché ora ci sono i pennarelli con tampone di colore. Perfetti per chi non riesce ad utilizzare l’eyeliner.
Oppure i pennelli da trucco a presa facilitata. Adatti anche a chi soffre di artrite o tremori.

The Vamp Stamp linea trucchi per make-up inclusivo di Veronica Lorenz

E ancora parliamo di Terry Briant. Truccatrice colpita dal morbo di Parkinson proprio all’apice della carriera.
Guide Beauty è la sua collezione di gel per sopracciglia, eyeliner, mascara. E applicatori che facilitano utilizzo del prodotto e apertura del packaging. Non a caso, il “mantra” in cima al suo sito è Artistry Made
Easy.

Ragazza che si trucca con prodotti Guide Beauty

Voce alle influencer

Che sono ormai il punto di riferimento per le nostre scelte d’acquisto. E la loro possibilità di parlare a un pubblico di followers vastissimo può davvero fare la differenza. Per incoraggiare anche i grandi brand
internazionali a percorrere la strada verso un make-up inclusivo, disabilities-friendly.
Una scelta che, oltre ad essere etica, potrebbe portare ad un successo di mercato inimmaginabile. Secondo una recente ricerca, infatti, si stima che negli USA il potere di spesa di chi soffre di disabilità e delle loro famiglie sia di 6 trilioni di dollari.

Make-up inclusivo per persone affette da disabilità

Portavoce della battaglia per un make-up inclusivo: Madison Lawson. Scrittrice, blogger, giornalista americana. Una delle più talentuose firme di Vogue, Teen Vogue e Glamour.
Giovane donna che soffre di due forme di distrofia muscolare. Costretta a vivere sulla sedia a rotelle da quando ha 9 anni.
Sul suo profilo Instagram (@wheelchairbarbie) offre suggerimenti di trucco a chi come lei non si sente ascoltato dall’industria cosmetica. Queste le sue parole:

“Il potenziale di mercato è vasto ma i principali marchi sono ancora insensibili”.

Madison Lawson combatte per portare make-up inclusivo anche ai grandi brand

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