Carcinoma mammario: via libera di AIFA al trattamento per
pazienti affette da HER2Low
Il tumore al seno è la neoplasia più diagnosticata nelle donne. Ne esistono diversi sottotipi, ognuno da trattare con terapie differenti. Recentemente AIFA ha aperto nuove opportunità per le donne affette da HER2Low
Nel 2023, in Italia sono state emesse 55.900 nuove diagnosi di tumore al seno.
Tra queste, secondo i dati dell’Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM), circa 14.000 riguardano
nuovi casi annuali di carcinoma mammario metastatico.
Con il termine metastasi ci si riferisce a cellule cancerose che, spesso a causa di una diagnosi tardiva, si
espandono rispetto alla zona originaria del tumore e vanno ad intaccare altri organi del corpo, diminuendo nettamente le probabilità di guarigione e indirizzando i medici verso trattamenti rivolti alla cronicizzazione della malattia, che mirano quindi a migliorare e prolungare l’aspettativa di vita delle pazienti.
L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 16 Dicembre 2023, ha segnato una svolta epocale per la cura di queste neoplasie.
L’utilizzo di Trastuzumab deruxtecan, farmaco anticorpo monoclonale già destinato al trattamento di
donne adulte affette da carcinoma mammario HER2 positivo (un sottotipo del carcinoma), è
ora ufficialmente disponibile anche per le terapie rivolte a pazienti affette da HER2Low, altro sottotipo
responsabile di oltre il 50% dei casi totali che, finora, venivano trattati solo tramite chemioterapia.
Il tumore al seno comprende 3 principali sottotipi
HR+/HER2-: la forma più comune che vede la presenza di recettori su cui il farmaco va ad agire per bloccarne la crescita. Tendono a diffondersi lentamente;
HR+/HER2+: le cellule cancerose crescono più velocemente ed in maniera aggressiva rispetto al sottotipo precedente;
HR-/HER- (triplo negativo): le cellule non contengono recettori per estrogeni, progesterone e HER2, presenti normalmente nelle cellule sane, e danno origine a forme invasive trattate con radioterapia e/o chemioterapia
Una nuova ricerca rivolta all’efficacia del farmaco ha evidenziato come, l’utilizzo di Trastuzumab deruxtecan riesce a ridurre del 50% il tasso di mortalità e l’insorgenza di effetti collaterali
Aumentare fino a 23 mesi, rispetto ai 17 precedenti, la sopravvivenza e raddoppiare i tempi in cui la malattia resta stabile, che salgono da 5 a 10 mesi.
A questo si aggiunge l’autorizzazione alla rimborsabilità del farmaco, che rientra nelle disposizioni disciplinate dal Decreto del Ministero della Salute del 2 agosto 2019, stipulate tra AIFA e le aziende farmaceutiche.
Una decisione che va a colmare un gap finora inesplorato, offrendo alle pazienti una nuova possibilità di cura e speranza nella lotta contro un nemico ancora troppo difficile da sconfiggere.
Per saperne di più: www.aifa.gov.it/
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Alessandra Borgonovo, Gennaio 2024